Dopo i magnifici giorni trascorsi come ospiti a casa di Magali,è dura mollare l'ancora e ripartire.Si fa presto ad adattarsi alle comodità ma rinunciarci è tutta un'altra storia,specie dopo tutti i piatti sfiziosi che ci ha preparato Magali!Con uno strano mix di emozioni fra la nostalgia di casa e la voglia di avventura,partiamo per la Camargue passando prima attraverso Arles,una città medievale ricca di monumenti romani e di cui il più noto è l'anfiteatro risalente alla fine del 1°secolo a.c.
Abbiamo trascorso soltanto il pomeriggio in città,sicuramente merita una visita più approfondita ma ormai siamo già protesi verso la nostra vera meta,la selvaggia Camargue.Tutta d'un fiato ci beviamo la tappa fino a Salin de Giraud e ci accampiamo sulla spiaggia di Piémanson,uno dei luoghi che ci siamo promessi di visitare a tutti i costi durante il viaggio.La notte è meravigliosa,c'è solo un po'di vento a disturbare la magia di un cielo stellato immenso e luccicante sopra le nostre testoline,e il giorno seguente non è da meno;arrivando la sera non abbiamo avuto modo di apprezzare il paesaggio,che la luce del sole ci mostra adesso:la strada che conduce alla spiaggia è una piccola striscia nera che solca la laguna,tutt'intorno solo l'acqua e i canneti,uccelli che volano o che stanno adagiati sul pelo dell'acqua.I fenicotteri rosa sono magnifici,con le loro zampe lughe e secche e quello strano incedere sono un vero spettacolo,ci siamo sentiti come dentro ad un documentario.Nonostante la stagione,ci sono diversi visitatori in zona,tutti ben attrezzati con camper e scorte d'acqua a sufficenza vista la distanza di circa 15 chilometri dal prmo paese,al contrario di noi che alle 2 di pomeriggio non avevamo più un goccio d'acqua!
La spiaggia divide la zona lagunosa dal mare,in qualche tratto poche decine di metri di sabbia,creando un paesaggio suggestivo.Ci siamo fatti una bella camminata a piedi nudi,godendo di tutto questo spettacolo e fantasticando su come doveva essere trovarsi qui una quarantina di anni fa,quando la spiaggia diventava luogo di ritrovo di hippies e si trasformava in una gigantesca comunità,con roulotte,camper e tende tutte attaccate tra di loro da improbabili quanto colorati teli e tendoni,con gente che si aggiunge ed altra che se ne va in piena libertà.Forse è anche grazie ai racconti di chi c'è stato in quel periodo magico,che ancora oggi la spiaggia di Piémanson è luogo di vacanza per gente proveniente dalle più svariate zone d'europa,arrivando in estate ad ospitare fino a 8000 persone contemporaneamente.
Il pomeriggio ripercorriamo a ritroso la strada della sera precedente,stavolta con un sapore nuovo:osserviamo gli uccelli,facciamo "conoscenza"con tre cavalli e fotografiamo i numerosi allevamenti di bovini e tori che pascolano placidi.Il toro della Camargue viene allevato non per la produzione di carne,ma per le corse e i giochi che si tengono nei paesi della zona,sfide di abilità nel beffare il toro e non spettacoli sanguinosi come la corrida.Anche gli allevamenti di cavalli sono numerosi,con la possibilità di affitarne uno e farsi una bella cavalcata in giro per la laguna oppure,se non ve la sentite,potete sempre noleggiare una bici!Il nostro giro intorno alla laguna termina a Saintes-Maries-de-la-Mer,centro principale della zona e famosp per la sua chiesa e la presenza degli zingari,che si recano qui in pellegrinaggio;la città è praticamente deserta e ormai si è fatto buio,quindi ci rimettiamo in viaggio con destinazione Montpellier,una cinquantina di chilometri di statale dopo i quasi duecento fatti in giro per le stradine della Camargue.